Diere d’assalto - Spadaccini japigi
Queste navi possono sferzare un attacco di speronamento in grado di rompere lo scafo nemico e sono dunque armi letali.Il loro retaggio selvaggio e illirico rende questi guerrieri intrinsecamente feroci.
Il rostro all’altezza della linea di galleggiamento fu montato su una nave per la prima volta intorno all’850 a.C. Segnò la trasformazione delle navi da guerra e delle tattiche navali. La nave non era più una piattaforma sull’acqua per le battaglie di fanteria, ma l’arma stessa. Le galee cambiarono man mano che la nuova realtà veniva assimilata. Lo speronamento a velocità sostenuta perforava e poi affondava il nemico, per cui erano necessarie navi più sottili, più veloci e più resistenti. La maggiore velocità naturalmente richiedeva più remi e una nave veloce con un’unica fila di remi risultava insensatamente lunga e scomoda. La soluzione, allora, fu quella di aggiungere un secondo ordine di remi sopra il primo, ma leggermente sfalsato per avere lo spazio per le panche di rematori. Questa bireme, dalla parola latina che significa “due remi”, o diere, l’equivalente greco, non era più lunga delle precedenti, ma aveva il doppio dei rematori. Era veloce e manovrabile e poteva trasportare un contingente militare. Alcune nazioni dotavano l’equipaggio delle biremi di calderoni: questi recipienti d’argilla pieni di olio e pece venivano scagliati contro le navi nemiche con l’obiettivo di incendiarle.
(Spadaccini japigi)
L'Apulia, una regione sudorientale della penisola italica, era abitata delle tribù degli Japigi, un antico popolo indoeuropeo; è probabile che gli antenati di questa civiltà siano Illiri che avevano attraversato il Mare Adriatico e si erano stabili in questi luoghi. Le coste orientali della penisola italica erano occupate da tre tribù: i Dauni, i Peuceti e i Messapi. Parlavano tutte la stessa lingua, ma differivano per altri aspetti delle loro culture e tradizioni. Gli Japigi erano simili ai Greci, in quanto non avevano un regno centralizzato, ma erano invece città-stato indipendenti legate fra di loro. Inizialmente i rapporti tra gli Japigi e i loro vicini greci erano pacifici e furono incentrati sul commercio fino al 473 a.C., quando la polis greca Taras provò a conquistare delle città japige. Le città-stato dell'Apulia parteciparono alla seconda guerra del Peloponneso come alleati di Atene e schierarono gli arcieri nel loro corpo di spedizione contro Siracusa. In ultimo, l'intera spedizione fu massacrata e ciò compromise ulteriormente i rapporti tra gli Japigi e i Greci.
Unit Name Diere d’assalto - Spadaccini japigi |
Main Unit Key inv_app_greek_two_halfer_app_swordsmen |
Land Unit Key inv_app_swordsmen |
Naval Unit Key greek_two |
Soldiers 60 |
Category Nave leggera |
Class Nave da combattimento ravvicinato |
Battaglia personalizzata Costo 330 |
Costo reclutam. 330 |
Costi mantenim. 66 |
501 |
└ Ship greek_two |
Velocità nave 6 |
Attacco CC 13 |
24 |
├ Melee Weapon rome_shortsword |
├ Danni corpo a corpo standard 20 |
├ Danni corpo a corpo (armi) 4 |
├ Armour Piercing No |
├ Bonus vs grandi 0 |
├ Bonus vs elefanti 0 |
└ Bonus vs fanteria 0 |
Bonus di carica 10 |
10 |
├ Base Defence 10 |
├ Shield none |
└ Difesa scudo 0 |
25 |
├ Armatura chest |
├ Armour Defence 25 |
└ Corazza scudo 0 |
50 |
├ Man Entity rome_infantry_light |
├ Man Health 40 |
└ Bonus Hit Points 10 |
Morale di base 40 |
Abilità
Diere d’assalto- 10 remate
Aumenta la velocità della nave con 10 remate.
Velocità della nave
Attributi
- Nascondersi (foresta)
Questa unità può nascondersi nelle foreste finché il nemico non è troppo vicino.
Forze e debolezze
Diere d’assalto- Pessima resistenza dello scafo
- Equipaggio molto leggero
- Veloce
- Speronamento leggero
- Buone capacità di abbordaggio
- Attacco buono
- Difesa media
- Danno medio ma penetrazione dell’armatura bassa
- Morale normale
Richiede Edifici | |
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Lv. 0 |
Porto
(inv_gre_port_1) Level 0
Darsena
(inv_gre_port_trade_2) Level 1
Banchina
(inv_gre_port_trade_3) Level 2
Mercato ittico
(inv_gre_port_trade_4) Level 3 |
Disponibilità della fazione | |
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Ascesa della Repubblica |