Pretendenti romani (Ascesa della Repubblica) Nave da combattimento ravvicinato

Diere d’assalto - Spadaccini romani

Queste navi possono sferzare un attacco di speronamento in grado di rompere lo scafo nemico e sono dunque armi letali.

Alle spade non importa della ricchezza, ma solo del sangue.

Il rostro all’altezza della linea di galleggiamento fu montato su una nave per la prima volta intorno all’850 a.C. Segnò la trasformazione delle navi da guerra e delle tattiche navali. La nave non era più una piattaforma sull’acqua per le battaglie di fanteria, ma l’arma stessa. Le galee cambiarono man mano che la nuova realtà veniva assimilata. Lo speronamento a velocità sostenuta perforava e poi affondava il nemico, per cui erano necessarie navi più sottili, più veloci e più resistenti. La maggiore velocità naturalmente richiedeva più remi e una nave veloce con un’unica fila di remi risultava insensatamente lunga e scomoda. La soluzione, allora, fu quella di aggiungere un secondo ordine di remi sopra il primo, ma leggermente sfalsato per avere lo spazio per le panche di rematori. Questa bireme, dalla parola latina che significa “due remi”, o diere, l’equivalente greco, non era più lunga delle precedenti, ma aveva il doppio dei rematori. Era veloce e manovrabile e poteva trasportare un contingente militare. Alcune nazioni dotavano l’equipaggio delle biremi di calderoni: questi recipienti d’argilla pieni di olio e pece venivano scagliati contro le navi nemiche con l’obiettivo di incendiarle.

(Spadaccini romani)
Agli albori, quando Roma era composta da diversi insediamenti di collina separati l'uno dall'altro, non esisteva un vero e proprio esercito romano. Difatti, le diverse tribù latine utilizzavano gruppi di guerrieri. Questo era il periodo in cui la ricchezza di Roma veniva sostenuta da piccoli saccheggi e qualche furto di bestiame di altre tribù vicine, come i Sabini e gli Equi. Tuttavia, i cambiamenti significativi nell'esercito romano del VI sec. a.C, accolsero l'equipaggiamento oplita tipicamente greco. Si narra che Romolo stesso abbia creato dieci centurie, ognuna composta da cento uomini provenienti dalle tribù fondatrici di Roma. Quando la monarchia di Roma venne sostituita dalla Repubblica nel 500 a.C, l'esercito venne suddiviso in due legioni reali, ognuna comprendente 3000 opliti affiancati da un numero equivalente di giavellottisti e cavalieri. Secondo Livio, agli inizi del IV sec. a.C., Marco Furio Camillo approvò ulteriori importanti riforme militari, tra cui l'introduzione della paga per le truppe di leva e l'uniformazione delle dimensioni delle legioni.

Abilità

Diere d’assalto

• 10 remate
  Aumenta la velocità della nave con 10 remate.
  Velocità della nave

Attributi

• Nascondersi (foresta)
  Questa unità può nascondersi nelle foreste finché il nemico non è troppo vicino.

Forze e debolezze

Diere d’assalto

• Pessima resistenza dello scafo
• Equipaggio molto leggero
• Veloce
• Speronamento leggero
• Buone capacità di abbordaggio

Spadaccini romani

• Attacco buono
• Difesa media
• Danno medio ma penetrazione dell’armatura bassa
• Morale normale

Pretendenti romani (Ascesa della Repubblica) Unità
Generale (3)
1.Equites d'élite
2.Triario
3.Centuria veterana
Fanteria corpo a corpo (3)
4.Centuria con ensis
5.Membri della tribù latina
6.Spadaccini romani
Fanteria da tiro (3)
7.Accensi
8.Leve
9.Velite
Fanteria con lancia (4)
10.Centuria
11.Lancieri latini
12.Opliti leggeri romani
13.Centuria veterana
Cavalleria corpo a corpo (3)
14.Cavalleria italica
15.Equites d'élite
16.Eques
Cavalleria da tiro (1)
17.Schermagliatori a cavallo italici
Artiglieria fissa (1)
18.Polybolos romano
Artiglieria da campo (1)
19.Balista romana
Ammiraglio (2)
20.Tetrere d’assalto - Triario
21.Tetrere d’assalto - Centuria veterana
Nave da combattimento ravvicinato (3)
22.Diere d’assalto - Spadaccini romani
23.Tetrere d’assalto - Centuria
24.Tetrere d’assalto - Centuria veterana
Nave da tiro (2)
25.Pentere da tiro - Velite
26.Triere da tiro - Leve